lunedì 28 settembre 2015

STOP al CASH


Abbiamo parlato di onestà, giustizia, legalità, istruzione … come base per offrire un futuro sano e sostenibile a questo nostro Paese. Abbiamo proposto una cultura della correttezza al posto di quella della furbizia. Cominciamo ora con un’ azione semplice a portata di tutti. Con poco impegno personale possiamo raggiungere un triplice scopo :

  • Incidere sull’aspetto etico e morale della società civile (riguarda tutti noi cittadini)
  • Incidere sull’aspetto della legalità e giustizia (riguarda i magistrati e le forze dell’ordine)
  • Incidere sull’aspetto fiscale (far pagare a tutti le tasse)

COME FARE ?

Fuori il coraggio !!! Percorriamo strade nuove !!! Imbocchiamo strade democraticamente rivoluzionarie !!! Chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, di inserire nella prossima legge finanziaria una clausola speciale e temporanea : STOP al CASH (esclusivo pagamento elettronico) a partire dal 01-01-2016 per una durata di 5 anni.

Sfidiamo costruttivamente il Presidente Renzi sul “fare”, sul cambiamento, sull’ammodernamento, sulla legalità, sulla necessità di riprenderci in mano il Paese. Chiediamo tutti insieme il pagamento elettronico obbligatorio (unica eccezione l’esenzione volontaria per coloro che sono nati prima del 31-12-1945). Se poi qualche commissione, la Comunità Europea o qualche cavillo della resistenza a qualsiasi cambiamento dovesse far opposizione, lasciamo il pagamento libero in contanti fino a 4,99 euro. Scapperà forse qualche caffè…

STOP al CASH significa : grossissima limitazione all’evasione fiscale, grossissima limitazione al riciclaggio del denaro sporco, grossissima limitazione al proliferare della corruzione, facilitazione delle indagini da parte degli organi di Polizia (perché hai denaro contante invece di depositarlo? hai qualcosa da nascondere?), coinvolgimento del cittadino italiano verso un processo di consapevolezza del concetto di legalità; significa indurre un allargamento della legalità in varie zone del paese, indurre al miglioramento dei collegamenti informatici e tecnologici in molte zone d’Italia, indurre una forte riduzione dei costi applicati dalle banche su questo tipo di pagamento.

Si tratta di un cambiamento concreto e allo stesso tempo fortemente simbolico, introdotto nella quotidianità di ciascuno di noi. Un’azione temporanea di moralizzazione e legalizzazione del Paese, utile a mettere le basi per un Nuovo Paese. Un’azione eccezionale, limitata nel tempo e giustificata dalla necessità di ridurre quanto prima l’enorme debito pubblico che grava su di noi, ma soprattutto sul futuro dei nostri figli. Un semplice gesto che incide positivamente allo stesso tempo nelle tasche e nella cultura !!!
normalitaliano

13 commenti:

  1. Sono in completo disaccordo con te. Non è con queste misure che il paese cambia, non è così che L'Italia diventa moderna, onesta, civile, non così. Dici "Abbiamo parlato di onestà, giustizia, legalità, istruzione" e fin qui posso discuterne e confrontarmi, accettando qualsiasi dibattito costruttivo. Ma se per farlo, per perseguire e raggiungere questi scopi, necessari per renderci un paese democratico e civile, significa imporre ai propri cittadini un CONTROLLO OBBLIGATORIO di stato su tutti i loro pagamenti e beni, allora mi defilo e metto da parte, combattendo a spada tratta per la completa libertà del cittadino. Chiedere una cosa del genere, secondo me, è sbagliato ed impensabile. Sbagliato perchè questa imposizione sarebbe la chiave di violino che dà il via ad uno stato di polizia, di controllo imposto, questa non è democrazia, non è libertà, come non lo sono tutte le forme di controllo che ledono le libertà personali. Seguendo questa teoria, la teoria del "siccome non resco a constrastare l'evasione allora impongo a tutti un controllo", si potrebbe anche far fare a tutti anche un anno di galera. Così, tanto per prevenire il fatto che siamo tutti probabilmente mafiosi o camorristi. Oppure si potrebbe addirittura evitare di far perceperire lo stipendio, trattenendolo in vista di future multe o errori che sicuramente tutti facciamo. Poi ad ogni spesa, elargire solo lo stretto indispensabile, chiedendone la pezza d'appoggio, la giustifica che ne motivi il perchè, il quando, il dove. Nel dubbio poi, siccome tutti sicuramente commettiamo violazioni della strada, far già pagare le soste vietate ed eccessi di velocità. Chi di noi, non ha fretta certe volte ?..... (continua)

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  2. ....
    Ecco, per questo secondo me, questa non è questa la via giusta da perseguire. L'evasione fiscale italiana, è dovuta in grandissima parte da altri fenomeni, a molti complicati motivi e primo fra tutti l'elevatissima pressione fiscale "imposta, percepita e reale". Sempre secondo il mio sciocco parere di ignorante cittadino, è proprio invertendo la rotta che si può abbassare e combattere. E' riducendo le tasse che i cittadini le pagano più volentieri, è abassando l'iva, le tasse sulla casa, sulle attività, sul lavoro che si rendono i cittadini più ricchi e di conseguenza lo stato. Uno stato ricco è sinonimo di cittadino ricco. Il tuo ragionamento, pur condivisibile per il nobile scopo di essere onesto e quindi non aver nulla da nascondere, nasce però da una vecchia abitudine italiana ormai ripetuta come un mantra continuo e pedante da anni, da burocrati di cattivi governi e amministratori incapaci. Ormai sono anni che ci viene propinata e raccontata la storia che noi cittadini, facendone matassa aggrovigliata di tutte le categorie, essendo tutti disonesti ed evasori, siamo da tartassare indiscriminatamente. Poi magicamente, ogni fazione politica, ogni piccola sfacettatura e sfumatura ideologica, si eleva a paladina di qualche categoria da proteggere, indicando dispregiativamente ad un'altra, untrice e disonesta nei confronti della protetta, rea di essere evasore, frodatore fiscale dei beni comuni. Così accade che gli statali si scagliano sui privati, i pensionati sui lavoratori, gli artigiani sui dipendenti, i dipendententi sugli autonomi. Ma nessuno si accorge che l'esattore è sempre il medesimo. Vorace e ingordo di ogni piccola e singola moneta. Quindi colpire tutti con una pressione fiscale che ha raggiunto dei livelli così insostenibili ed elevati che, mascherata anche come unica "sopravvivenza evasiva", non pagare diventa quasi normalità ed accomuna tutti. Da qui la convinzione che, siccome siamo tutti tassati, l'unica strada da percorrere per farle pagare a tutti è controllare i loro beni. Non sono d'accordo. Sembrerà impossibile, impronunciabile, impossibile, ma secondo me invece, per farle pagare a tutti bisogna abbassarle drasticamente, rederle poche e chiare, dividerle in poche aliquote certe che farebbero la felicità di molti e darebbero la possibilità di pagarle sempre e continuamente a tutti. Bisogna poi che l'esempio di equità parta dallo stato, mentre ora questa misteriosa entità è percepita come un vessatore vorace, una fumosa macchina troppo vecchia e distante dai cittadini. Lo stato E' i propri Cittadini e i Cittadini sono lo Stato mentre ora, con l'attuale sistema fiscale e governativo italiano queste due realtaà sono talmente distanti e lontante da sembrare la terra e luna. Ci sarebbe molto da dire, ma su quello che proponi non mi trovi d'accordo, ne lo sarò mai. Mi spiace.

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  3. Mi spiace rispondere in ritardo, ma mi sono accorto che Blogspot è un pessimo strumento che non permette di rispondere e commentare con facilità. Funziona molto male e con intermittenza; mi spiace averlo scelto, ma non sono un tecnico. Mi scuso anche con chi vorrebbe inserire commenti e non ci riesce.

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    Nessun problema ad avere punti di vista diversi e tra l'altro concordo con molte delle affermazioni che fai, anche se non con tutte. A mio avviso quella dello STOP al CASH è una strada semplice e concreta di equità e moralizzazione, utile proprio ad evitare la continua lotta fratricida tra i cittadini per individuare chi è più evasore degli altri. L'alternativa è quella di poter permettere a tutti di “scaricare dalle tasse” tutte le spese sostenute nell’anno fiscale, così come effettuato negli USA dove l'evasore fiscale è percepito dal cittadino come un ladro ed un truffatore e non come un furbo da imitare. In questo caso la gestione a fine anno diventa però laboriosa per il cittadino che deve registrare e conservare tutte le ricevute.

    L'idea di fondo di STOP al CASH è quindi proprio quella di non far fare il controllore a nessuno. Pagando esclusivamente in modo elettronico "per legge" il cittadino non è controllore di nessuno. Applica una legge che modifica un'abitudine, una convenzione. Semplicemente paga evitando i contanti (che sono una convenzione sociale - carta stampata a cui diamo un valore simbolico) passando al pagamento elettronico (un'altra convenzione sociale). Sempre di pagamento si tratta.

    Per quanto concerne invece l'idea di ridurre drasticamente le tasse per invogliare tutti a pagarle, la trovo simpatica, ma esclusivamente teorica. Sinceramente io non pagherei mai volentieri le tasse (fosse anche 1 solo euro) in quanto sono sempre soldi che mi vengono tolti dalle tasche. Per la mia naturale tendenza alla "conservazione della specie" vorrei tenere per me tutto il denaro possibile che, tra l’altro, ho onestamente guadagnato. L'estensione del concetto potrebbe essere quella di non prelevare tasse a nessun cittadino e far pagare ogni servizio offerto dallo Stato (scuole, strade, ospedali,...), ma poi bisognerebbe capire chi paga l'esercito, il traliccio in montagna, la mulattiera, ... Trovo quindi queste soluzioni poco concrete e praticabili.

    Infine ritengo che non si possa perdere di vista un piccolo particolare : 2.200 miliardi di euro di debito nazionale. Per pagarlo riduciamo le tasse? Non ci credo!!! Nemmeno se me lo scrivono!!! Anche certe affermazioni di questi giorni (eliminiamo le tasse sulla casa) le giustifico dal punto di vista economico solo come un tentativo di consolidare a breve una ripresa asfittica, ma non le vedo perseguibili a lungo termine. E' logico avere una tassazione sulla casa come in tutti i paesi del mondo (paesi capitalistici in primis), ... ed è logico che in Italia ci sia un'elevata tassazione visti gli sprechi e gli sperperi decennali di una macchina statale inefficiente. Ora si può decidere di fare come il primo governo Tsipras con il simpatico ministro Varoufakis (e come vorrebbero alcuni anche in Italia) ovvero non pagare più i propri debiti per vedere un po' cosa succede. Nemmeno la Grecia ha trovato però conveniente questa soluzione. In alternativa possiamo cercare gradualmente di pagare quanto vecchi cattivi amministratori ci hanno lasciato sulle spalle (come farà il secondo governo Tsipras), evitando così di mettere improvvisamente in ginocchio un intero Paese e portando alla miseria milioni di famiglie. La strada più semplice che trovo per farlo è STOP al CASH, ma accetto anche altri suggerimenti altrettanto semplici, concreti e attuabili.

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  4. Guardare le cose con gli occhi degli altri ci fa scoprire particolari che ci sono sfuggiti, ci mettono in discussione, ci fanno confrontare. Punti di vista diversi sono alla base del civile confronto e sono il sale che alimenta la crescita di ognuno di noi. Ben vengano. Ma torniamo all'argomento in dibattito. Anche se, da un lato posso comprendere che l'avvento del mondo informatico e digitalizzato ci ha aperto a nuovissime prospettive di efficenza e modernità, dall'altro, come ben sai, avendone visto, vissuto e conosciuto l'esponenziale crescita "tecnica" maneggio con la dovuta cautela tutto ciò che nel virtuale e digitale si prospetta e viene proposto sotto la parola, troppo abusta, di "Futuro". Non è il pagamento elettronico che mi spaventa, mezzo efficentissimo e moderno di scambio beni ed acquisti che ci conduce direttamente alle porte del domani, non è quello. A spaventarmi è il suo uso, la sua fragilità, la sua facile corruttibilità, la sua incosistenza e non ultima ma importantissima, la sua gestione. Pagamento elettronico significa banca, significa conto bancario, significa dati bancari, significa che il valore della TUA VITA, del TUO LAVORO, dei TUOI BENI viene affidata a dei dati digitali affidati a delle macchine elettroniche, efficenti, veloci, indistruttibili quanto vuoi ma pur sempre gestite da uomini. Dati che vengono affidati per il loro utilizzo a degli istituiti, siano essi bancari, statali o chi per loro li gestisca, società che ne conservano la storia, l'uso, la movimentazione, la vita. Da qui tutta la loro manipolazione e controllo, chiunque li abbia in gestione, ne conosce ogni singolo bit, ogni singolo semplice 1 e 0 che ne compongo la vita. Sa esattamente da dove vengono e sa altrettando esattamente dove andranno, conosce le TUE scelte e può prevede le successive. Chi gestirà tutto questo afflusso di informazioni ? Chi avrà il compito di conservarle ? Chi ne garantirà l'incorruttibilità, la difesa dal furto, dalla accidentale cancellazione ? Chi ? E soprattutto chi garantirà e controllerà che quei dati non vengano usati per scopi diversi da quelli "fiscali" ? Da quei semplici dati, con la corretta analisi, si potrà sapere cosa compri, cosa ti piace, come ti orienti nel commercio, quali esercizi o marche ti attraggono, quali auto. Da quei dati si può scoprire la TUA vita. Accade già ora con mezzi molto meno efficenti dei pagamenti, con la rete stessa. Anche ora, mentre sto digitando, la mia "impronta digitale" sta lasciando traccia su PC, SERVER, RETE INTERNET, sul tuo blog e qualcuno, da qualche parte ne può vedere la storia, può tracciarne il percorso. Quello che vediamo nelle varie serie televisive dai nomi americaneggianti come CSI, NSCIS e tutta la compagnia di investigazioni non è poi così impossibile. Ognuno di noi lasci ormai una quantità di "impronte digitali" che, con i giusti mezzi e tecnologie, posso essere scandagliate e controllate a piacere. Fino a quando si tratta di crimini la cosa ci fa piacere, il bene vince sul male, non abbiamo nulla da nascondere no ? Ma se lo scopo non è più quello? Se lo scopo è il controllo del cittadino, della sua vita, del suo vivere ? Dagli acquisti piuttosto che i suoi like su facebook, dai siti che va vedere al lavoro, a casa a quanta energia elettrica il suo contatore elettronico registra, da dove il suo telepass è passato od a quando ha pagato da bere agli amici ? Quando sarà così CHI sarà a gestire il tutto ?....(più tardi continuo...)

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  5. Approfitto di questa tua pausa per dire che ciò di cui parli non è uno scenario futuribile legato a STOP al CASH, ma è la realtà di oggi, è l'adesso, è il mondo reale che viviamo tutti i giorni. Di quale privacy parliamo? Di quella che ti chiedono di violare subito in ospedale quando vai a fare le analisi o qualsiasi altro esame? Per poter gestire i tuoi dati devono violarla. Di quella che ti chiedono di violare in banca quando apri il conto o fai un investimento? Di quella che ti chiedono di violare quando fai un contratto telefonico, del gas, della luce, ...? Oppure parliamo della privacy di cui facciamo a meno volontariamente iscrivendoci ai social network per poter comunicare al mondo i fatti nostri, le nostre foto, i nostri pensieri. Oppure parliamo della privacy che sbatte foto o notizie sul giornale in cui puoi diventare un mostro in seguito all'arrivo di un avviso di garanzia salvo poi trovare, dopo molti anni, solo un trafiletto a fine indagine o a fine processo quando sei stato riconosciuto innocente, ma ormai hai perso il lavoro, la famiglia e la casa per pagare gli avvocati...? Questo è il mondo odierno e i mezzi di per se non sono il problema, ma lo sono le eventuali perversioni, gli eventuali atteggiamenti truffaldini, ... I ladri ed i disonesti ci sono sempre stati e ci sono anche nell'era digitale e nell'era della comunicazione di massa. Tuttavia non credo nell'esistenza programmata di un "grande fratello" che vuole controllare proprio me. Forse vuole avere informazioni sulle tendenze della massa, ma non specificatamente su di me. Cosa se ne farebbe? Solo un malvivente se ne può approfittare, ma questo succede anche con i furti nelle case e con gli scippi per strada. Con STOP al CASH ci potrebbero essere solo in Italia circa 200 miliardi di transazioni all’anno. C’è veramente qualche pazzo che potrebbe mettersi a controllarle per sapere i fatti miei? Se si diverte lo faccia pure a me non cambia la vita. I vantaggi sono troppo importanti per lasciare quest’occasione. Pensiamo solo alle sale VLT. Un distributore di gettoni all’ingresso che trasforma il pagamento elettronico in gettoni fisici. Improvvisamente bloccato il giro della malavita in questo tipo di attività (che a mio parere lo Stato NON dovrebbe nemmeno promuovere). Continuo quindi ad essere convinto dei molti vantaggi di STOP al CASH e poi ricordiamo comunque che si tratterebbe di un’azione temporanea della durata di pochi anni.

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  6. Infatti, non tratta di nulla di futuribile ma sbagli completamente mira. Qui non si tratta di semplice violazione della privacy, cosa che è scomparsa già molti, moltissimi anni fa. Scomparsa proprio con i primi rudimentali e rozzi metodi di raccolta dati e non si tratta di invenzione moderna, ma le cronache antiche già ne parlavano. Tanto per citarne una fonte conosciutissima, ricordi la storia di una famiglia che per farsi registrare tornò da Nazareth fino a Betlemme ? Quel famosissimo e storico censimento lo possiamo già prendere come riferimento di una prima forma di “schedatura statale della propria privacy” necessaria o meno non entro nel merito. Dunque la nostra privacy (termine abusato anche troppo ultimamente) è perennemente in pericolo e violata lo sappiamo bene, ma un conto è la “schedatura volontaria” dei tuoi dati, un conto è quella “obbligatoria senza possibilità di scelta”. Un conto è poterne disporre il controllo, un conto è imporlo dall’alto senza possibilità di libera decisione personale. Qui si tratta di capire chi, per conto dello stato o meno, si può erigere a CONTROLLORE di questi dati ? Chi può disporne la manipolazione e decidere se il TUO pagamento è legale o meno. Chi determina i paletti del come e quando un pagamento elettronico può essere fatto ? Chi pone un limite al prelievo forzoso da parte delle istituzioni su tuoi beni, visto che tutto passerebbe tramite dato elettronico ? Chi risponde di errori o degenerazioni dei dati che possano modificare il pagamento o le cifre mettendo in dubbio l'onestà della transazione ? Lo stato italiano e parlo per esperienza diretta e vissuta sulla pelle, soprattutto nel campo fiscale, per controllo ed equità, fa acqua da tutte le parti. Da un lato un lentissimo e macchinoso sistema burocratico, datato ed obsoleto, chiamato Agenzia delle Entrate. Simbolo per eccellenza di errori e garbugli, insabbiamenti e mancati controlli, capace di pesi e misure diverse nello stesso ambito ed ufficio. Dall’altro il martellatore incaricato di riscuotere, forte con i deboli e debole con i forti, chiamato Equitalia. Apparato altrettanto burocratico che si maschera da innocente agnellino, coprendo le fauci da vorace ed insaziabile diavolo. Incalzante Ponzio Pilato di ogni errore, demandato per responsabilità a tutti i vari enti ed apparati statali che, per sola designazione governativa, si vedono costretti a ricorrere a così onerosi malviventi vestiti da sceriffi. Quindi, prima di poter solo lontanamente pensare di affidare i miei beni o quelli di qualunque altro onesto cittadino, presenti e futuri, al controllo fiscale di questi due mastodontici apparati, lenti ed ammalati di errori ed incompetenze macroscopiche che nulla hanno a che vedere con equità e giustizia, deve passarne di acqua sotto i ponti. Poi, se vuoi entriamo nel grandissimo discorso che vede protagonisti i nostri dati elettronici e facendolo ci avventuriamo in un luogo che, rubando al Sommo Poeta le parole sulla porta d’ingresso, possiamo identificare come “lasciate ogni speranza o voi che digitate”. Qui, pero sappi che si apre molto di più di un mondo, si apre un universo che nulla ha di buono e di affidabile e c’è il rischio di spaventarsi davvero…

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    1. Penso che ci sia un malinteso di fondo o un po' di confusione. Io ho parlato di pagamento elettronico (tipo bancomat o carte di credito). Non ho mai detto o scritto di affidare allo Stato o a terzi il mio conto corrente o il mio deposito postale. La sottrazione di denaro senza autorizzazione dai depositi bancari si chiama furto. Ad oggi mi sembra che non ci sia questo disastro sul mercato e molti paghino già la spesa, e non solo, con le carte elettroniche. Addirittura c'è la possibilità, per chi fa acquisti di cui non vuole rendere visibilità alla banca (o alla moglie), di non avere evidenza del nome del negozio. Esistono già assicurazioni che coprono i furti o gli errori. Poi ricordiamo che oggi non abbiamo ancora trovato riparo allo scippo della borsetta e al furto in casa, e quindi anche con i contanti in tasca si rischia qualcosa. L'unico modo per non rischiare nulla è di non fare nulla e/o non avere nulla, ma forse questo è rinunciare alla vita ed alla speranza. A mio parere una mossa sulla scacchiera della vita la dobbiamo sempre fare...

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  7. Nessun malinteso, nessuna confusione. Tu parli di pagamento elettronico, io dico “impronta digitale informatica”, tu ti riferisci a bancomat, carte, io le chiamo “digitalizzazione dei dati bancari”, tu lo chiami STOP al CASH io lo chiamo “schedatura virtuale dei beni personali”. Sempre di dati digitali si tratta, di sequenze di 1 e 0 che ti identificano, ti tracciano, ti segnalano. Gli stessi che rispondono alla grande legge del codice binario, del mondo informatizzato che ci sta invadendo e dal quale non possiamo (per ora almeno e se vuoi ne parliamo) liberarci e svincolarci. Tu non hai detto di affidare allo stato o a terzi il tuo conto ? A chi allora ? A chi affideresti con STOP al CASH i tuoi beni, i tuoi denari ? E chi sarebbe che controlla che quel pagamento elettronico sia “autorizzato e tracciato” ? Ad una banca, una finanziaria, oppure utilizziamo tutti i famosissimi BITCOIN ? Forse avrai sentito parlare di questa entità puramente “virtuale e digitale” forma di pagamento, prova a cercare notizie a riguardo per fartene un’idea. Le ultime truffe e movimenti di denaro virtuale che poi diventa sonante e contante viaggia in quei bit. Qui non si tratta di furto o errori a cui tutti possono rimediare o riparare. Qui si tratta di “tracciamento delle transazioni” cosa che avviene già tra istituti di credito, banche, tra stati ed enti che tra le altre cose hanno già dimostrato ampiamente di saper mascherare operazioni sporche o truffaldine. Finanziamenti milionari che vengono movimentati da borse, fondo monetario internazionale, BCE e compagnie varie. E non parlo dei 500 euro dati in contanti all’idraulico che ha lavorato e sudato due giorni per sistemarti la perdita del tubo in cantina o del calzolaio a cui hai pagato 70 euro per rifarti la cerniera degli stivali. Parlo di transazioni di milioni di euro tra società offshore nei paradisi fiscali, parlo di capitali portati all’estero nascosti non nei calzini o nelle mutande, ma con movimenti elettronici di pagamento e incasso e fatti rientrare in forma digitale attraverso semplici transazioni virtuali fatte rimbalzare in tutto il mondo e irrintracciabili e per questo impossibili da tassare e verificare. Questi sono i veri responsabili dell’evasione, altro che 4.99 euro per due caffè senza scontrino o 100 euro dati al pizzicagnolo.
    Davvero credi che chi anche ora evade le tasse, ed intendo “evadere per migliaia e milioni di euro”, con la formula STOP al CASH e pagamento elettronico, non riesca anche con la complicità virtuale di cassieri elettronici programmati ad hoc a nasconderlo ? Io no.
    Non è il mascherare a mia moglie o mio figlio, un acquisto o una spesa che mi preoccupa con questo tipo di “obbligo”. A preoccuparmi è quella forma di schedatura “invisibile” che ne deriva e che non accetterò mai. E’ il controllo da parte dello stato o chi per lui, del mio libero arbitrio di poter disporre come desidero del mio denaro, del mio onesto guadagno e di come decidere di spenderlo, anche se nel farlo diventassi un evasore. Ma sempre sarebbe una mia libera scelta, fatta in uno stato libero e che identifica i suoi cittadini per onesti o non tutti evasori. Al pagamento elettronico mi adeguo certo, lo utilizzo anche ora, lo faccio e ne apprezzo i vantaggi e la praticità, ma resta sempre una mia libera decisione di farlo. Le forme ed i metodi per controllare e verificare la provenienza dei capitali esistono già e sono potenti. Non c’è la volontà di usarli come si deve e con i mezzi giusti, questo sì, ed è lì che bisogna puntare la mira, non sul controllo di ogni singola transazione di tutti i cittadini di una nazione, secondo me, quella sarebbe un’ingiustizia e una violazione della libertà, sancita dall’articolo 13 della Costituzione Italia che recita: La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'Autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.

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    1. Questo blog è nato da un mio rifiuto per la demagogia. Sono stanco di chi dice di no a tutto e non fa niente. Sono stanco di chi non si assume le sue responsabilità nel proprio piccolo. Sono stanco di chi si lamenta dello "Stato" assente, perverso, malato, ladro, ... del "Sistema", ... del "Grande Fratello", ... S,i forse sono tutte cose vere, ma nel mio micro cosmo di persona normale con moglie e figli, con lavoro e impegni quotidiani, non dicono proprio niente. Basta alle chiacchiere sui "massimi sistemi" buone per l'osteria. Basta a chi trova sempre le soluzioni a casa degli altri e non ci mette mai del suo. La speranza e la voglia di vivere la trovo alzandomi la mattina e decidendo che un altro giorno vale la pena di essere vissuto. Non voglio farmi uccidere dal cancro di chi trova nemici ovunque. Non mi piace l'anarchia e il "chiagni e fotti". I "poteri forti" si sconfiggono dal basso. Le rivoluzioni più importanti si fanno dalle piccole rinunce quotidiane e non si aspetta che qualcuno dall'alto ci risolva i problemi. Gandhi ha messo in ginocchio la più grande superpotenza del suo tempo senza alzare un dito contro nessuno. Martin Luther King non ha risolto il problema raziale negli USA, ma ha rovesciato una cultura. Non parliamo poi di Gesù che dopo 2000 anni fa ancora parlare di se. Quanta piccola gente fa quotidianamente le rivoluzioni nel proprio piccolo. Dico basta alle "supercazzole" da professionisti del no. A me vanno bene le piccole cose che posso fare e STOP al CASH è una piccola cosa che tocca la mia quotidianità. Non verrà mai attuato? Non va bene alla maggioranza degli italiani? Pazienza. Io però non voglio continuare a lamentarmi di ciò che potrebbe essere e non è. Non ho nemici immaginari o segreti. Sono una persona normale con una vita mia che se paragono a quella dei "morti viventi" di alcuni paesi africani, asiatici, sud americani... è meravigliosa. Non lo è per merito mio, ma solo per una grandiosa botta di culo che ho avuto a nascere qua. Grazie al "Grande Fratello" che ha progettato anche questo. A me tocca ora fare qualcosa perché il mio tempo qui non sia inutile e fatto solo di piagnistei. Non mi piacciono le bombe e non credo a quel tipo di rivoluzioni. Voglio vedere il buono e lasciare speranza ai miei figli. Liberi tutti poi di vivere a modo proprio cercando scheletri ovunque. Se ce ne liberate farete un favore al mondo. Grazie in anticipo.

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  8. Ops! Scusa ma distratto, non ho potuto rispondere prima. Ieri, mentre ti leggevo, condividendo il pensiero, non ricordavo il numero bancomat per pagare un giro di bianchi alla cantina. Avevo l'oste che continuava ad insistere per lo scontrino, ma francamente, rivoluzionario bombarolo brontolone quale sono, a me non serviva. E' simbolo di troppa modernità registrare perfino quegli spiccioli, meglio ometterli. Più veloce e pratico, una strisciata e via. Tanto chi potrà mai risalire tra tutte le operazioni fatte ieri solo qui, poi proprio a quella, ce ne vuole. Comunque mi è toccato pagare la scommessa fatta con Amulya, un indiano che vende rose e dona l'incasso all'organizzazione malavitosa in cambio di botte e pochi spiccioli. La stessa che l'ha fatto arrivare fin qui, come Igbo, un nero d'Africa che, dopo aver pagato una cifra (che a me è sembrata da capogiro), ha affidato la sua vita ad un gommone in Libia per raggiungere la libertà in un centro accoglienza della Caritas in Sicilia. Per sua fortuna, l'hanno subito dotato di card sociale caricata con qualche euro e un telefonino, registrato il nome e a suo nome chiesto il contributo allo stato. Ed è così che finalmente diventano occidentali e moderni. Meglio che capiscano subito che qui siamo più efficienti dei loro staterelli africani. Qui, li controlliamo ovunque vadano, sia con uno che con l'altro. Non si sa mai cosa combinino. Comunque l'argomento cascava a fagiolo, tra una fetta di salame (scopro apprezzatissimo anche dai mussulmani) ed un bianco. Io insistevo a dire che Gandhi lottava a spada tratta per rendere l'India un moderno paese tecnologico, sulla falsa riga europea dell'epoca, rendendo i "sudditi di sua Maesta", dei civili cittadini moderni, censiti e regolarizzati, mentre Amulya, l'indiano (chi meglio di lui…) insisteva invece sul fatto che lui lottasse per la resistenza all'oppressione occidentale tramite la disobbedienza civile di massa che ha portato all'indipendenza. Mi ricordava anche che, una delle lotte più dure di Gandhi fu proprio quella del rifiuto alla schedatura obbligatoria del governo, bruciando la propria carta di registrazione. Qui è intervenuto Igbo il nero che, allacciandosi all'ispirazione che Gandhi fu per Martin Luther King (o più recentemente per Nelson Mandela), mi rammenta solo un episodio dei tanti e che ha condizionato tutta la “rivoluzione razziale” dei fervidi anni '60. Episodio che trova le sue radici proprio nel boicottaggio non violento delle varie forme di schedatura e identificazione dei liberi cittadini, che ne possono determinare lo stato sociale, razziale, religioso ed economico e che ne limitino il proprio libero arbitrio di poter scegliere. A questo punto che mi restava da dire ? Mi avevano zittito con i fatti....(continua)

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  9. (continua)....Allora non mi è restato altro che richiudere l'armadio delle mie scheletriche demagogie, di lusinghe irrealizzabili fatte con false promesse di un mondo moderno virtuale, informatico e per questo incorruttibile perchè digitale e tracciabile e dar loro ragione. In più, dopo questa supercazzola su noi informatizzati occidentali, rei a loro detta, di essere incapaci di lottare intelligentemente contro i nostri stessi stati falsamente democratici. Legati come siamo da vizi storici religiosi, che tutto sanno fuorché di verità, staticamente chiusi tra parrocchie e falsa e bigotta gente, in un paese, l'Italia, troppo “vaticanizzato”, le ho pure sentite per credermi buon cristiano. Secondo loro, pur non criticando l'ormai antico messaggio religioso di Cristo di cui dicono loro, molto, ma non tutto è valido, è colpa dei vari predicatori e catechisti, la grande crisi cristiana occidentale attuale. Non tutti, di certo ma molti di loro. Gli stessi che, fin qui, a suo nome e per suo conto, hanno interpretato e divulgato il suo pensiero solo per misera convenienza, opportunità e vantaggio. Gli stessi che hanno fatto scomparire intere generazioni e popolazioni che proprio si ribellavano alla limitazione della libertà e pensiero imposte dalla cosiddetta “chiesa cattolica” in giro nel mondo, brandendo la bandiera dell'onestà e bontà, il messaggio storpiato di un'ugaglianza che viene solo usata per nascondere le vergognose differenze quando comodano. Cavalieri che con spada tratta hanno imposto crudelmente per secoli la propria fede, senza il benché minimo confronto con altre, magari più attuali od aperte. Ottusi apostoli evangelizzatori, paladini della verità divina che ancora oggi razzolano peggio di ciò che predicano, come la storica e pur sempre attualissima pedofilia, omosessualità, castità, famiglia, divorzi, varie ed eventuali. Insomma solo per queste, le ho sentite più che mai e ho preferito chiuderla qui. Allora, pagata la scommessa con 20 euro in contanti, con lo scontrino in mano, mi sono defilato in silenzio con la coda tra le gambe. Hanno ragione loro come l'avevano Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela prima. Usare la tecnologia per dare parvenza di moderna civiltà, non serve a nulla se prima non formi le coscenze, crei una sana cultura collettiva, rispetti le regole di uguaglianza e bene collettivo. Tutte le forme di controllo sono inutili se tutto questo non è fatto prima. Per fortuna ci sono loro a stimolare gli animi e le rivoluzioni, loro e i nostri più intelligenti figli ho pensato, così sononcorso via a casa a risponderti. Che figura !

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    1. OK. Perfetto. Obiettivo centrato. Tante cose mescolate insieme, ma è ciò che serve per alimentare la demagogia. Mi fermo.
      Attendiamo che qualcuno dall'alto sviluppi le menti, i cuori, gli animi; ci renda migliori di ciò che siamo. Qualcuno attraverso atti misteriosi e delicati creerà una cultura collettiva migliore di ciò che la storia umana con fallimenti, violenze, errori e sconfitte ha plasmato fino ad oggi. Attendiamo di essere migliori.
      Nel frattempo .... non facciamo e proponiamo nulla di concreto. Non si sa mai di sbagliare. Per fortuna che il Governo è molto attento a tutti questi aspetti culturali/umanistici e, preoccupato per il pericolo della nostra tracciabilità, ha alzato il tetto dei contanti a 3.000 euro. E' notorio infatti che questa è una delle problematiche che sta più a cuore al Presidente Renzi. Cominciamo quindi fin da subito la battaglia per portarlo a 10.000. Da qui possiamo cominciare ad essere persone migliori, a non sfruttare la prostituzione, il rachet che gestisce la vita del tuo amico indiano o di quello africano. Attraverso i contanti consegnati sull'unghia loro avranno una vita migliore (?) ma noi non saremo tracciati. Per me è stop. Ognuno pensi e faccia ciò che crede.

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  10. Mi spiace. Mi spiace leggere tra le tue parole la delusione e lo sconforto. Mi spiace che il semplice confronto, pur dai toni accesi magari (anche se a me non sembra, ma sono punti di vista) faccia si che tu molli la presa così amareggiato. Vero è che la nuova "geniale" proposta dell'osannato e glorificato governo Renzi (che ricordo, nessuno ha democraticamente votato, così tanto per dire eh) ha avuto sicuramente il suo peso determinante giocando, inconsapevolmente a favore delle mie tesi. Ma immaginare che per una semplice “sconfitta” tu Normalitaliano, te la prenda tanto, mi spiace. L'ironico tono con cui sopra ho dipinto il mio pensiero pensavo fosse da spunto, da stimolo, ed invece leggo in te avvilimento e demoralizzazione. Ma la vita è fatta anche di questo. Tempo fa, su una tua logica e chiara esposizione a riguardo sfumature politiche di verde colorato, qui scrissi citando Francesco Ferruccio (1489 -1530), ....."Vile, tu uccidi un uomo morto! “. Beh, io non mi accanirò dunque per il colpo di grazia, confido nel fatto che ben più vili e scellerate decisioni lo faranno da sole. Le stesse che (spero) smaschereranno definitivamente il toscano premier dalla parlantina aspirata e dalle facili promesse. Il governo Renzi non mi sta simpatico, non lo appoggio e non mi schiero con lui. Falso ed ipocrita, finto giovane ma vecchio burattino che cavalca, mascherandola con modernità tecnologica interessi occulti, bancari, mafiosi e massonici che ne comandano i fili approfittando della vetustà del resto della classe politica, ferma ancora a vecchie ed arcaiche visioni burocratiche.
    Con lui, tutta la classe politica italiana senza sconti né remore. Quella che, ancora non lo capiamo, è necessario completamente demolire, far sparire e distruggere. Non si può pretendere di riformare il complesso apparato statale italiano, ormai completamente allo sbando ed offuscato dai troppi interessi loggististici e malavitosi, con gli stessi ed identici manovratori che ne hanno invischiato e bloccato gli ingranaggi con la loro incapacità politica, economica e di organizzazione programmatica e i loro celati interessi. Questo è il primo passo.
    Il resto sono solo chiacchiere sterili ed inutili. Crescita, investimenti, sviluppo, innovazione, automazione...sono parole importanti per uno stato moderno, ma non per la “Vecchia Italia”.
    Quella resta una vecchia locomotiva che ormai stenta ad andare avanti sbuffando e cercando di coprire col vapore la ruggine. Non basta una mano di vernice per far sembrare tutto nuovo, qui è necessario demolire e ricostruire. Lo possiamo fare ? Certamente, nel nostro piccolo e da soli però non ci riusciamo e non possiamo, presi come siamo a sopravvivere in uno stato fiscalmente e politicamente scarsamente democratico come il nostro. L'unica strada è il risveglio delle coscienze sociali, cosa ardua e difficile. Siamo italiani mica liberi cittadini.

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