ECONOMIA

Scrivo tutto questo per dire basta alle incoerenze. Chiedo che a fronte di chi vuole aumentare ancora la spesa pubblica e aumentare ancora il debito dello Stato, sia invece possibile pagare i nostri debiti che sono stati contratti da chi ha gestito male la cosa pubblica prima di noi. Che sia possibile avere debito zero. Chi è il padre di famiglia che può vagamente concepire di avere un debito pari al 135% delle proprie entrate ? Solo chi non ha debiti è veramente padrone a casa propria. Chi ha la casa di proprietà della banca (mutuo) dorme preoccupato per paura di perdere il lavoro, per paura di non farcela, per paura di mettere sulla strada la propria famiglia. Chiedo quindi che ci sia il lavoro per farlo e per questo chiedo che gli imprenditori facciano gli imprenditori e non i “furbi”; che investono gli utili in ricerca e sviluppo e non solo in fondi neri nei paradisi fiscali, in conti all’estero, in appartamenti al mare ed in montagna, in automobili, … dissanguando le proprie aziende. Dico basta agli imprenditori che non credono nelle loro aziende e che si lamentano perché le banche hanno chiuso loro la via del credito. Le banche da sempre hanno prestato i soldi a chi non ne aveva bisogno e lo hanno negato a chi era in difficoltà. Qual è la novità ? Qual è l’imprenditore che non sa che questa è la regola del gioco ? Certo ci sono i casi particolari e quelli sfortunati. Ci sono le ingiustizie del fisco e gli accanimenti della sfortuna. Ma questa non è la norma; è l’eccezione. Quindi perché nessuno chiede il motivo per cui le banche non fanno loro più credito? Perché nessuno chiede dove sono andati gli utili accumulati dalle aziende negli anni delle vacche grasse? Perché nessuno chiede come possa l’industria tedesca continuare a prosperare e a fiorire con esportazioni in tutto il mondo, malgrado un evidente costo del lavoro (solo chi è in malafede può continuare per decenni ad asserire il contrario) superiore di gran lunga a quello italiano? (ricordiamo gli stipendi netti Volkswagen a 4.000 marchi contro 1,5 milioni di lire dell’operaio medio italiano? Il cambio era circa 1 marco = 1.000 lire. Hai un bel che dire a parlare delle tasse ( che tra l’altro sono quasi uguali tra Italia e Germania )). Eppure malgrado la nostra fantasia e capacità, solo raramente siamo riusciti a mettere in crisi l’industria tedesca nata (come la nostra) dalle ceneri di una guerra che aveva raso completamente al suolo la Germania. Allora continuo a dire basta a chi richiede la cig e non ha mai chiuso un bilancio in rosso e non ha quindi mai perso un euro. Dico basta a quegli imprenditori che fanno concorrenza sleale facendo domanda di concordato senza pagare così i fornitori (evitando anche l’onta del fallimento), senza poi rinnovare realmente le loro aziende (vedi articoli in merito sul Corriere della Sera). Dico basta ai manager che gestiscono le aziende con obiettivi a breve di 2-3 anni e ne minano il futuro perché orientati unicamente ai loro bonus e non a ciò che succederà all’azienda tra 10-20 anni (cosa a cui, per assurdo, tengono molto di più gli operai e gli impiegati che vogliono garantirsi il lavoro per molto tempo, senza vivere di “magie momentanee”). Dico basta a quei “furbi” che grazie alla crisi del 2008 hanno imparato a mettere in cig i loro dipendenti e a chiamarli al lavoro comunque … Dico basta ai furbi di ogni tipo e di ogni razza, di ogni estrazione sociale. Dico basta a chi non chiede al pensionato intervistato in TV, come mai abbia una pensione di 500,00 euro al mese. Com’è vissuto nella sua vita? Il giornalista può fare il giornalista ed indagare, oppure è solamente un megafono vuoto ? Qualcuno può andare oltre agli slogan?

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